Nuovo allarme alimentare, questa volta protagonista è una famosa marca di uva sultanina: panico tra i consumatori.
Non c’è via di scampo, il percolo è sempre dietro l’angolo. Ogni giorno frequenti richiami alimentari e il Ministero della Salute in costante allerta affinché nulla sfugga al suo controllo. Insalata, salumi, insaccati nonché formaggi, sono solo alcune delle categorie merceologiche ‘incriminate’ recentemente. Difatti si è resa urgente l’emanazione di svariati provvedimenti, susseguenti uno dopo l’altro, ufficializzando il loro ritiro dagli scaffali del supermercato sebbene la preoccupazione fosse ormai alle stelle.
Difficile contenere la reazione delle famiglie, comprensibilmente angosciate, tanto da sollevare un tumulto. Tuttavia ancora non è finita, innalzandosi così il livello di apprensione mista a nervosismo, in quanto pochi giorni fa è avvenuto un altro richiamo, più sconvolgente trattandosi di un prodotto molto comune. Coinvolta l’uva sultanina, ingrediente sovente impiegato per la preparazione dei biscotti o strudel ma non solo poiché ideale anche come condimento. Ecco tutti i dettagli, tra cui marca e motivi.
Allerta alimentare per l’uva sultanina: gravi rischi
Non c’è più pace né serenità. Aggirarsi tra i corridoi dei supermercati con fare guardingo, schivando potenziali pericoli derivanti dai prodotti accattivanti che troneggiano sugli scaffali, parrebbe essere diventata la quotidianità. Specialmente il nuovo prodotto in questione, nelle ultime ore ritirato dal mercato, ha seminato timore perché esso lo si annovera tra gli alimenti (forse) maggiormente consumati nonché rinvenibile nelle diverse ricette. Non si esclude, dunque, che almeno una famiglia su tre lo abbia in dispensa.
Trattasi dell’uva passa, precisamente ‘uva sultanina biologica-organic raisins‘ di Noberasco. La catena dei negozi Decò ha segnalato la presenza del principio attivo Clorpirifos, un pesticida, spesso impiegato nell’agricoltura, bandito dalla Unione Europea – secondo una relazione dell’EFSA, risalente a qualche anno fa, si sarebbero posti in luce gli effetti genotossici e neurologici, avendo così una ripercussione sulla salute dell’uomo. Altamente dannoso, tale per cui non è possibile neanche fissare una soglia di esposizione ‘sicura’.
Il prodotto richiamato è del peso di 250 g, riportando il seguente numero di lotto e relativa scadenza: L4093A, 10/2025. Si raccomanda prudenza qualora ci si fosse imbattuti in questo o lo si avesse acquistato. Naturalmente ne è vietata la consumazione e anzi riportarlo immediatamente presso il punto vendita più vicino ai fini della sua restituzione. Drammatica vicenda sebbene, fortunatamente, con un lieto fine, data l’opera di neutralità del pericolo stesso da parte delle autorità competenti, sempre in prima linea.