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Prodotti e produttori

Se noti questi ingredienti sull’etichetta del pesto del supermercato non comprarlo assolutamente: non è originale

Voglia di pesto ma poco tempo per farlo? Quello del supermercato è ottimo ma attenta: se ci sono questi ingredienti non comprarlo!

Esistono diversi tipi di pesto, il più utilizzato è quello alla “genovese”. Il pesto alla genovese è tanto semplice quanto gustoso. E’ nato in tempi antichi come condimento che i marinai potessero portarsi sulle navi al posto del sugo al pomodoro. Il sugo al pomodoro, infatti, diventava acido in fretta.

Il vero pesto alla genovese contiene pochi semplici ingredienti/Zoomcucina.it

Il pesto, grazie alla presenza dell’olio extra vergine di oliva e dell’aglio, invece, si conservava più a lungo. Gli ingredienti del pesto alla genovese sono quelli tipici del territorio ligure: basilico – quello con le foglie piccole – aglio, pinoli, olio extra vergine di oliva, parmigiano reggiano e pecorino sardo.

In commercio esistono tante varietà di pesto sia alla genovese che di altri tipi. Solitamente si tratta di prodotti eccellenti, gustosi e sani. Ma bisogna sempre leggere molto bene le etichette. Prima di acquistare il pesto fa attenzione e se in etichetta sono riportati certi ingredienti allora non comprarlo assolutamente: vuol di re che non è un prodotto originale.

Pesto: mai comprarlo se contiene questi ingredienti

Se ti trovi all’estero è normale mangiare spaghetti o penne conditi con salse che a noi italiani possono sembrare parecchio strane. Ma del resto non si va all’estero per mangiare gli spaghetti o la pasta al pesto, questo dovrebbe essere scontato. Tuttavia, purtroppo, spesso anche in molti supermercati italiani si trova un pesto che di originale non ha proprio nulla.

Se il pesto contiene certi ingredienti allora non è originale/Zoomcucina.it

Per fare il pesto ci vogliono un frullatore – ormai il mortaio non lo usa più nessuno, ammettiamolo!- e pochi semplici ingredienti. Ma può succedere di non aver fatto in tempo a comprare gli ingredienti e allora, prese dalla fretta di preparare il pranzo o la cena, si ricorre al pesto pronto.

E va benissimo! L’importante è scegliere un pesto di buona qualità e originale. Come abbiamo visto il pesto genovese originale deve essere fatto con basilico ligure, aglio, olio extra vergine di oliva – se ligure è meglio perché più delicato rispetto a quello toscano o a quello del Sud- pinoli, parmigiano reggiano, pecorino sardo, sale.

Spesso, invece, alcuni prodotti del supermercato contengono noci – o, addirittura, anacardi – olio di semi di girasole, fiocchi di patate al posto del parmigiano e del pecorino, aromi artificiali e coloranti. Va da sé che un prodotto così non ha nulla a che vedere con il vero pesto ed è meglio lasciarlo sullo scaffale del supermercato.

Prodotti del genere, infatti, non solo non sono particolarmente sani ma anche il gusto non ha nulla a che vedere con quello del vero pesto alla genovese. Scappa anche quando nel pesto è riportato che contiene burro o panna o menta: sono ingredienti non previsti nella ricetta originale. Il modo migliore per valorizzare il vero pesto? Un buon piatto di trofie o di trenette con l’aggiunta di patate e fagiolini. In Lombardia si usa molto anche nel risotto ma è una “rivisitazione” estranea alla tradizione ligure.

Samanta Airoldi

Sono Samanta, sono nata a Genova ma vivo a Milano da molti anni. Ho conseguito Laurea specialistica e Dottorato in Filosofia Politica e svolgo il lavoro di redattrice dal 2015. Ho pubblicato alcuni libri di Filosofia Politica in chiave "pop" e, nel corso di questi anni, ho lavorato per diversi blog. Mi sono sempre occupata, principalmente, di Politica ed Economia ma, talvolta, anche di lifestyle, benessere e alimentazione vegana essendo io stessa vegana. Le mie passioni principali sono proprio la Politica e l'Economia ma mi interessa anche il settore del benessere.

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